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In ogni caso, nonostante tali incongruenze, influenzata dalle posizioni della Smalley, la
letteratura successiva associa la figura di Guerrico all’importazione dello schema aristotelico nei
commenti scritturali. Così De Lubac scrive che «Guerrico di Saint-Quentin l’aveva realizzata
[scil. l’esegesi per mezzo delle quattro cause] nei suoi corsi di Saint-Jacques, nel 1233-1242»
25
.
Così Jacques Verger con certezza asserisce che, «cominciando da Guerrico di San Quintino, gli
esegeti utilizzarono sistematicamente la classificazione aristotelica delle quattro cause
(efficiente, materiale, formale, finale), per ordinare i loro prologhi»
26
. Così Alessandro
Ghisalberti: «Rispetto al maestro Ugo, Guerrico introduce alcune novità: nei prologhi dei suoi
scritti egli adotta spesso lo schema aristotelico delle quattro cause (efficiente, formale, materiale
e finale)»
27
.
In un articolo del 1977, Alastair J. Minnis afferma che Guerrico è stato «the first exegete
to make extensive use of the Aristotelian prologue»
28
, attribuendo al maestro domenicano non
l’innovazione, ma un uso costante della novità. Nel 1984, lo studioso inglese precisa
ulteriormente: «The Aristotelian prologue made its appearance in Scriptural exegesis in the
commentaries on St Mark and the Acts of the Apostles which Hugh of St Cher produced at St
Jacques, Paris, between 1230 and 1236 (…) Hugh’s younger contemporary, Guerric of St
Quentin (who held the second chair of theology at St Jacques between 1233 and 1242), was
perhaps the first exegete to apply the four causes in exegesis of the Old Testament»
29
. Il nuovo
schema, dunque, trovandosi utilizzato già nei commenti di Ugo di Saint-Cher a taluni libri del
Nuovo Testamento, non fu introdotto da Guerrico. Quest’ultimo, però, ha avuto il merito non
solo di affermarlo nella pratica esegetica, ma anche di usarlo, forse per la prima volta, nei
commenti all’Antico Testamento.
In ogni caso, determinare con certezza il nome del commentatore biblico che per primo
ha fatto uso dello schema aristotelico sembra un compito arduo, considerando le difficoltà nella
datazione dei testi apparentemente apripista (l’anonimo Commento a Luca di cui parla la
Smalley, i Commenti al Vangelo di Marco e agli Atti degli Apostoli di Ugo di Saint-Cher, i
Commenti di Guerrico all’Antico Testamento). Appare conveniente allora affermare con certezza
solo che Guerrico è stato tra i primi a impiegare assiduamente nell’esegesi biblica il nuovo
modello delle quattro cause, importato dai commenti ai testi profani.
25
DE LUBAC, Exégèse médiévale cit. (alla nota 5), p. 293, nota 2; tr. it., pp. 361-362, nota 25.
26
VERGER, L’exégèse de l’Université cit. (alla nota 8), p. 213; tr. it., pp. 112-113.
27
A. GHISALBERTI, L’esegesi della scuola domenicana del secolo XIII, in La Bibbia nel Medioevo, a c. di
G. Cremascoli – C. Leonardi, Bologna 1996, [pp. 291-304], p. 294.
28
MINNIS, Discussions cit. (alla nota 19), p. 42.
29
ID., Medieval theory cit. (alla nota 18), pp. 78-79.
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